Ampullarie in acquario: perché sono vietate e quali alternative scegliere
Ti è mai capitato di rimanere affascinato da una lumaca gigante che scivola lenta tra le piante di un acquario? Con il guscio giallo brillante o blu intenso, sembrava quasi una creatura uscita da un racconto fantastico. Per molti appassionati, quell’immagine significava una sola cosa: ampullarie. Hanno accompagnato generazioni di acquariofili, ma oggi sono diventate un ricordo. Non per capriccio dei negozianti, bensì perché in Europa il loro allevamento e commercio sono vietati.

In questo articolo vedremo perché le ampullarie sono state messe al bando, quali rischi ecologici comportano, i casi documentati di invasione in Europa (e i potenziali rischi in Italia), oltre a presentare alternative legali e sicure per chi ama avere lumache in vasca.
Le ampullarie: un tempo protagoniste dell’acquariofilia
Le ampullarie appartengono al genere Pomacea, originarie del Sud America. Per anni hanno spopolato tra gli acquariofili per alcune caratteristiche uniche:
- la capacità di consumare resti di cibo e piccole alghe,
- un comportamento curioso e “sociale”, che sembrava interattivo,
- le dimensioni generose, con gusci colorati dal giallo oro al blu.
La loro presenza trasformava un acquario in una piccola scena tropicale. Ma quello stesso appetito che le rendeva utili nella vasca si è rivelato devastante una volta introdotte in natura.
La normativa europea: quando una lumaca diventa illegale
Il quadro normativo
Dal 2012 l’Unione Europea ha inserito il genere Pomacea nella lista delle specie invasive di interesse unionale. La base giuridica è il Regolamento (UE) 1143/2014, che obbliga tutti gli Stati membri – Italia inclusa – a impedire importazione, detenzione, allevamento e commercio.
Il parere scientifico dell’EFSA
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), nel 2014, ha pubblicato una valutazione di rischio ambientale. Le conclusioni sono nette: se le ampullarie si stabilissero negli ecosistemi dell’Europa meridionale, gli impatti sarebbero “massicci a breve termine”, con danni alla biodiversità, alle colture e ai servizi ecosistemici.
👉 EFSA, 2014 – Environmental Risk Assessment
Casi reali di invasione in Europa
Il Delta dell’Ebro in Spagna
Nel 2009 è stato documentato il primo focolaio europeo: la Pomacea maculata comparve nelle risaie del Delta dell’Ebro (Catalogna, Spagna). Da lì si diffuse nei canali irrigui, danneggiando coltivazioni e vegetazione acquatica.
👉 López et al., 2010 – First invasion of the Apple Snail in Europe
Gli agricoltori locali hanno subito perdite significative, e gli ecosistemi lagunari hanno visto un calo della vegetazione sommersa, fondamentale per pesci e uccelli acquatici.
Il ruolo inaspettato del granchio blu
Dal 2018, la diffusione delle ampullarie nell’Ebro è stata drasticamente ridotta dalla presenza di un altro invasore: il granchio blu atlantico (Callinectes sapidus). Questo crostaceo, introdotto accidentalmente, predando le ampullarie ne ha ridotto la popolazione di oltre il 90% in alcuni tratti del fiume. Un caso curioso in cui due specie aliene si sono scontrate.
👉 Springer, 2024 – Biological Invasions
La situazione in Italia
In Italia, a differenza della Spagna, non sono stati documentati focolai stabili nelle pubblicazioni scientifiche. Tuttavia, le condizioni ambientali di risaie, canali e zone umide del Nord Italia potrebbero ospitarle facilmente. Il divieto ha quindi valore preventivo: meglio vietare ora che trovarsi con un problema ingestibile domani.
Perché le ampullarie sono considerate pericolose
- Voracità distruttiva: consumano piante acquatiche sommerse e galleggianti, impoverendo gli habitat.
- Acque torbide: il consumo di vegetazione favorisce lo sviluppo di alghe in sospensione, alterando l’equilibrio.
- Riproduzione esplosiva: una femmina depone centinaia di uova rosa sopra la linea dell’acqua, rendendo difficile il controllo.
- Rischi sanitari: alcune specie del genere Pomacea sono vettori di parassiti come Angiostrongylus cantonensis, pericoloso per l’uomo in caso di ingestione accidentale.
👉 FWS, 2025 – Ecological Risk Screening Summary
Alternative legali e sicure alle ampullarie
Neritine: le specialiste delle alghe
Piccole, dal guscio decorato, abili nel ripulire alghe dure e incrostazioni. Non si riproducono in acqua dolce: zero rischio infestazioni.
👉 Approfondisci qui: Alghe in acquario d’acqua dolce
Planorbarius: le discrete pulitrici
Lumache dal guscio piatto, instancabili divoratrici di residui organici. Facili da allevare, ideali per vasche comunitarie.
Tylomelania: eleganza dall’Indonesia
Più grandi e longeve, con gusci allungati e colori vivaci. Perfette per chi cerca una presenza scenografica e gestibile.
Domande frequenti
Posso tenere un’ampullaria acquistata prima del divieto?
No, la legge non fa eccezioni: la detenzione è vietata.
Perché vietare solo le ampullarie?
Perché hanno già dimostrato un impatto devastante in Europa, a differenza di altre lumache ornamentali.
Esistono alternative simili per dimensioni?
Sì, le Tylomelania sono le più vicine per taglia e comportamento.
Perché scegliere lumache legali è la scelta giusta per ogni acquariofilo
Il fascino delle ampullarie resterà sempre nei ricordi di chi le ha allevate. Ma i casi reali in Spagna e le valutazioni scientifiche europee dimostrano che il loro divieto non è un eccesso di zelo, bensì una scelta necessaria. Le alternative come Neritine, Planorbarius e Tylomelania ci permettono di avere acquari belli, puliti e dinamici senza rischiare sanzioni o danni all’ambiente.
Essere acquariofili responsabili significa questo: rispettare le regole, proteggere la biodiversità e scegliere animali che possano vivere con noi senza mettere in pericolo la natura fuori dalla vasca. Una piccola decisione domestica che ha un grande valore collettivo.
👉 Leggi anche: Pesci utili in acquario e Guida ai cambi d’acqua

