Pesce Scalare (Pterophyllum scalare)
Il Pesce Scalare (Pterophyllum scalare) è uno di quei pesci che, appena lo vedi muoversi in vasca, ti lascia senza parole. Con il corpo alto e le pinne che si allungano verso l’alto e il basso, sembra quasi fluttuare come un angelo sott’acqua. Non a caso in inglese lo chiamano “angelfish”. Chi li alleva sa che non sono solo belli: hanno un carattere, interagiscono, e diventano presto i veri protagonisti di un acquario ben piantumato. Nonostante la fama di specie “da esperti”, con un po’ di attenzione possono dare soddisfazioni enormi anche ad acquariofili non veterani.

Origini e habitat naturale
Gli Scalari provengono dal bacino del Rio delle Amazzoni e dei suoi affluenti. Lì vivono in acque lente, ombreggiate da vegetazione e radici sommerse. Non sono pesci che amano la corrente forte: preferiscono ambienti tranquilli dove potersi muovere con calma. In natura scelgono spesso foglie larghe o rami come superficie per deporre le uova. FishBase ricorda che si adattano a condizioni diverse, ma danno il meglio in acque tenere e leggermente acide. Seriously Fish sottolinea l’importanza delle ombre e dei rifugi per capire il loro comportamento.
Aspetto e caratteristiche
Gli Scalari sono unici per la forma del corpo: alto e compresso lateralmente, con pinne dorsali e anali lunghe che li fanno sembrare triangolari. In acquario arrivano facilmente a 15 cm di lunghezza, ma con le pinne possono sembrare molto più grandi. Le varietà sono tantissime: i classici argentati a bande nere, i koi con macchie arancioni, i marmorizzati, fino agli esemplari completamente neri. Quando nuotano lentamente in gruppo, trasmettono un senso di calma che pochi altri pesci riescono a dare.
Valori ideali dell’acqua
Parametro | Valore ideale |
---|---|
Temperatura | 24–28 °C |
pH | 6.0–7.4 |
GH | 3–10 °dGH |
Sono piuttosto resistenti, ma la chiave è la stabilità. Tollerano valori diversi, ma per stare bene serve un’acqua morbida, leggermente acida e senza sbalzi improvvisi. Un errore che vedo spesso è allevarli in vasche piccole o basse: sopravvivono, certo, ma non possono esprimere la loro eleganza.
Allestimento ideale
Per un gruppo di Scalari serve una vasca da almeno 200 litri, meglio se alta. Le piante sono fondamentali, ma devono esserci anche zone libere per il nuoto. Radici e legni non hanno solo funzione estetica: li fanno sentire a casa. Le piante a foglia larga, come Echinodorus, sono perfette perché spesso le scelgono per deporre le uova. Non è raro vederli pulire accuratamente una foglia prima della deposizione.
Alimentazione
Sono onnivori opportunisti. In natura catturano insetti, piccoli crostacei e integrano con materiale vegetale. In acquario mangiano scaglie e granuli, ma se vuoi vederli al top serve aggiungere cibo vivo o congelato come artemia, chironomus e dafnie. Ho notato che con una dieta variata i colori si intensificano e diventano più propensi alla riproduzione.
Comportamento e compatibilità
Gli Scalari hanno un carattere pacifico ma deciso. All’interno del gruppo si formano gerarchie: non mancano piccole dispute, soprattutto in fase riproduttiva, ma raramente degenerano. Sono compatibili con pesci tranquilli come Neon Tetra, Pesce Cardinale e Corydoras Panda. Attenzione però: in vasche troppo spoglie, i Neon piccoli possono diventare prede. Il trucco è inserirli insieme fin da giovani, così crescono abituati l’uno all’altro.
Dimorfismo sessuale
Distinguere maschi e femmine non è facile. I maschi adulti tendono ad avere fronte leggermente più pronunciata e pinne più lunghe. Le femmine hanno forme più arrotondate. Durante il periodo riproduttivo, il papilla genitale diventa evidente e aiuta a riconoscere i sessi. Chi li alleva sa che, alla fine, è più facile capirlo osservando il comportamento che l’aspetto.
Riproduzione in acquario
Una volta formato, il legame di coppia è molto forte. Gli Scalari scelgono un partner e restano fedeli. Depongono le uova su superfici lisce, spesso foglie o lastre di ardesia. La femmina può deporre centinaia di uova, che entrambi i genitori curano con dedizione, ventilando con le pinne per ossigenarle. È affascinante vederli difendere il nido con determinazione. A volte, se disturbati, arrivano a mangiare le uova: un comportamento naturale di difesa che può sorprendere chi è alle prime armi.
Malattie ed errori comuni
Sono abbastanza robusti, ma sensibili alla qualità dell’acqua. L’ictio è un rischio comune, come le infezioni batteriche se le condizioni non sono ottimali. L’errore tipico è sovraffollare la vasca o inserire compagni aggressivi. In realtà danno il meglio in gruppi ridotti, ben curati, con spazio adeguato. Meglio pochi esemplari in salute che troppi stressati.
Curiosità e note utili
- In inglese vengono chiamati “angelfish” per l’aspetto elegante.
- Alcuni esemplari in natura hanno sviluppato livree mimetiche per confondersi tra radici e foglie.
- Se ben allevati, vivono anche 10 anni.
- Ogni coppia ha rituali di corteggiamento particolari: c’è chi sceglie sempre la stessa foglia, chi preferisce la superficie del filtro.
Perché scegliere gli Scalari
Perché sanno trasformare un acquario in un piccolo spettacolo. Vederli muoversi lentamente, con quell’aria regale, è qualcosa che rilassa e affascina allo stesso tempo. Sono pesci che insegnano la pazienza: ti fanno capire che un acquario non è solo tecnica, ma anche osservazione e cura costante.